Retail Time – ripensare il punto vendita in tempo di crisi


Oggi presso l’Ascom di Bologna abbiamo tenuto un seminario sul Retailing, in particolare sull’importanza strategica del punto vendita e di come sia necessario, soprattutto in tempi di crisi in cui la “selezione naturale” degli operatori si fa intensa, ripensare al proprio modello di business Retail.

Proprio quando ci sono le crisi, è fondamentale prendere una decisione: farsi travolgere dall’onda o cavalcarla. I tempi oggi sono cambiati ad un ritmo così veloce che chi si ferma è perduto. Il coraggio di cambiare, di rimettersi in discussione, di non dare per scontato nulla ma di rimanere curiosi e di investire sul proprio futuro sono fattori-chiave per non solo sopravvivere ma anche per sfruttare il momento.

I casi di successo in tempi di crisi non mancano: da Eataly, che ha rivoluzionato la distribuzione alimentare organizzata introducendo un modello completamente opposto a quello massificato della Grande Distribuzione, in realtà creando una catena ma dai sapori tradizionali; a Nespresso, che proprio in un momento di crisi ha rivoluzionato il nostro modo di consumare il caffè ma soprattutto di acquistarlo, creando delle vere e proprie boutique del caffè a prezzi non certo da crisi. Ma abbiamo citato anche tante realtà locali, da Colazione da Bianca a Scout, da WP Store a So Sushi, da Tezuk a L’Inde Le Palais, per dimostrare che, quando c’è una strategia di creazione di una chiara identità d’insegna, il consumatore sceglierà il punto vendita prima ancora che il prodotto. Il negozio si è ormai trasformato inesorabilmente da contenitore di prodotti a luogo d’esperienza, e solo chi è in grado di comprenderlo riuscirà ad essere il retailer di domani.

Abbiamo poi parlato del Retail Mix, di tutti quegli elementi che dobbiamo rendere coerenti con la nostra identità Retail affinché l’esperienza sia completa: dalla scelta della location al layout, dal personale di vendita alla comunicazione tutto deve essere coerente perché tutto contribuisce a creare la nostra carta d’identità. E delle nuove tecnologie, che permettono non solo di dimostrare ai propri clienti di essere al passo con loro, ma anche per le innumerevoli opportunità che offrono per allargare il proprio business.

E per concludere il seminario abbiamo utilizzato le parole di T. Levitt:
“La differenza tra vendere e fare marketing è che vendere significa disfarsi di quello che avete, mentre fare marketing significa avere ciò che la gente vuole”.

Annamaria Cofano

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Pubblicato da Annamaria Cofano

Born in Taranto (Puglia), resident in Bologna, I share my hearth among these two cities. Travels are one of my passions: I love to travel, but to arrange travels as well, for friends and not only. I love Africa, and Southern Italy, from where I come. I promote travel experience before than travel itself: enjoy territories, meet people, visit real houses, sit down on a bench and let people pass through. My other passion is Marketing, in particular Marketing@Retail. After a long part of my professional life spent in SME as well as multinational companies, from FMCG to Fashion and Sportswear, I've decided to offer my expertise to companies looking for a support in terms of planning and implementation of strategic projects in Marketing and Retail. I'm also Professor of Marketing at Alma Mater Studiorum, University of Bologna and teach Marketing and Sales Management in High Education Programs.

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