È ormai notizia diffusa il boom che ha avuto la quotazione di Groupon alla borsa di NYC.
Dopo qualche disavventura iniziale (Groupon aveva presentato la richiesta di quotazione valutandosi in base al fatturato lordo e non al netto di sconti e resi…..il che ha allungato un po’ i tempi), alla fine si è collocata con un valore di 12,7 miliardi di USD con un fatturato (netto stavolta) di ca 700 milioni. Le azioni sono subito salite a 28 USD guadagnando immediatamente un +50%.
Era dai tempi di Google che un’azienda della new economy non faceva un botto così. E questo vale ancora di più in un periodo di crisi nera, di sfiducia verso le bolle della new economy e di proteste a Wall Street.
Google, dopo il “grande rifiuto” avuto da Groupon per l’acquisto, si “vendica” lanciando proprio ora i suoi coupon in 15 città USA. Il concetto è sempre quello delle offerte scontate (da parte dei suoi inserzionisti) con meccaniche che permettono anche un minimo di interazione e personalizzazione (per esempio con dei quiz).
Sembra proprio il ruggito del leone ferito, soprattutto considerando che altri player (Facebook per esempio) hanno rinunciato ad entrare in questo business.
Vedremo se stavolta, dopo il relativo flop di “prodotti” come Google+ (vs Facebook), Google Documents (vs Dropbox), ecc riuscirà a surclassare il leader di mercato.
Vd:
http://blogs.wsj.com/deals/2011/11/03/groupon-is-the-biggest-internet-ipo-since-google/
Annamaria Cofano