Su Fashion Magazine di oggi si accenna alla svolta del Salone del Mobile, dove “l’ecologia fa tendenza“: “Il design resta la cosa più importante per quanto riguarda mobili e arredo, ma sempre di più nel mondo del design si fanno strada materiali riciclati, recuperati, naturali, e soluzioni ad alto risparmio energetico, adottate da creativi eco-friendly. ”
A Bologna esiste una realtà che ha sposato questo concetto al 100%. Si chiama – uno dei brand name più indovinati per coerenza con il proprio dna – REGENESI.
Oggetti di design, realizzati in materiale 100% riciclato (alluminio, vetro, plastica, pelle, cartone sono trattati con processi di lavorazione innovativi, che garantiscono standard di qualità identici rispetto alle materie prime vergini). E quando si parla di design, si parla di nomi di rilevanza internazionale: Matali Crasset, Marco Ferreri, Giulio Iacchetti, Setsu e Shinobu Ito, Denis Santachiara.
Nomi cosmopoliti che si sono appassionati a questa realtà innovativa e sognatrice, che racchiude la sua filosofia nelle seguenti parole:
“Trasformiamo i rifiuti in bellezza perché non c’è antitesi fra funzionalità, eco-compatibilità e bellezza. Pensiamo che dalla società dei consumi e dallo spreco possa nascere qualcosa di bello ed utile”.
Impossibile non innamorarsi di una filosofia aziendale così. Ed infatti così è stato, quando ho incontrato per la prima volta la “sognatrice”, Maria Silvia Pazzi (potete trovare una bella video-intervista su http://www.videodimpresa.com/video.php?video_id=35). Ravennate, determinata, appassionata, gestisce lei tutti i rapporti con i designer, con gli uffici stampa, con i buyer. Una e trina.
La sua tenacia unita all’appeal del prodotto e del progetto ha fatto sì che Regenesi venisse immortalata sui principali magazines italiani e stranieri (anche sul New York Times) e sui siti web di design. Ma Regenesi non si è fermata qui: fedele alla sua filosofia ha anche creato la Regenesi Design Factory (RDF), un gruppo di designer emergenti che porta continuamente nuova linfa alla creatività di Regenesi, e la community di design Regens (http://www.regenesi.com/en/regens/home.plp).
I suoi prodotti vanno dall’home-design all’accessorio moda; il suo pezzo-icona è la Fruit Bag, una borsa in pelle rigenerata al 100% disegnata da Setsu e Shinobu Ito che ricorda un sacchetto di carta di quelli in cui si vende appunto la frutta.
Una realtà, quella di Regenesi, che ci proietta verso un futuro possibile, dove il made-in-italy famoso in tutto il mondo sposa l’avanguardia green.
Potete visitare il sito su www.regenesi.com.
Annamaria Cofano