Nonostante ancora una bassa fetta degli acquirenti conosca e soprattutto utilizzi i codici QR per acquisire informazioni sui prodotti attraverso gli smartphone, la tecnologia continua ad evolversi, sperando forse di attrarre più utenti attraverso contenuti e visual più accattivanti.
Per esempio, la possibilità di “allegare” ad un regalo un messaggio vocale di auguri attraverso la scansione del codice, in modo che il destinatario del regalo possa ascoltarlo scansendo a sua volta lo steaso codice.
Si sta anche studiando la possibilità di personalizzare graficamente il codice per renderlo più attraente del quadratone bianco e nero, che effettivamente guasta un po’ il visual delle campagne.
Un altro utilizzo è al retail: i codici QR, posizionati vicino ai prodotti esposti in vetrina, permettono di comprarli anche a negozi chiusi, garantendosi la disponibilità di un certo articolo anche se non si ha la possibilità di andarci personalmente durante gli orari di apertura (pensate quante volte accade di essere in una città straniera per un weekend e di vedere l’oggetto dei desideri di domenica prima di ripartire quando i negozi sono chiusi!).
Insomma, nonostante il consumatore sua ancora non aduso a questi strani aggeggi, la tecnologia va avanti per offrire esperienze sempre più complete.
http://www.marketingvox.com/jc-penney-makes-qr-codes-personal-050063/
Annamaria Cofano