Ieri ho partecipato – un po’ in diretta un po’ via Twitter – al 3° Luxury Summit del Sole24Ore, appuntamento annuale con il mondo nel business più effimero ma allo stesso tempo pilastro portante dell’economia italiana (finché rimarrà qualche azienda veramente italiana, visto che ormai lo shopping dei grandi gruppi sul nostro mercato è inarrestabile).
A parte il focus sul mercato cinese che è stato il tema portante del convegno (sempre interessante l’analisi del settore da parte di Boston Consulting Group; lo sapevate che la soglia d’accesso al lusso in Cina è a 43 anni contro i 59 europei??), la parte più coinvolgente è stata il faccia-a-faccia tra Diego Della Valle e Renzo Rosso e la loro visione del mondo del Lusso.
Vi riporto alcune frasi-chiave dei due protagonisti, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate in un’ottica di sviluppo del settore:
Della Valle: “Lusso è religione, una scienza esatta: è prodotto, filiera rigorosa che parte dal dna di un marchio……..Qualche marchio lusso preso dall’euforia sta facendo troppo. Ci sono regole come esclusività e non promiscuità oggi azzerati”
Renzo Rosso: “Aborro il mondo del lusso, preferisco la qualità. Spendere tanti soldi per un oggetto lo considero uno spreco…….Lusso non è un termine che mi piace: troppo slogan, troppo borghese”
Due visioni in netta contrapposizione. Quale delle due è più allineata allo sviluppo di questo mercato?
Annamaria Cofano
Io c’ero al dibattito. Forse entrambi mantengono posizioni un po’ forzate, uno “bacchettone” (Rosso a Della valle) e l’altro “democratico anticonformista” (Rosso a se stesso).
In realtà il VERO lusso -accezione europea- è un altro ed è un concetto evidenziato nel corso di altri interventi nel pomeriggio: è IL TEMPO che ognuno dedica a se stesso.
Ma questo non vale per la Cina dove lusso è sinonimo di ostentazione e posizione sociale. Come lo era per noi 50 anni fa.